Gay & Bisex
Chiappe da urlo - Finalmente mie!
di Difficilissimo
02.04.2012 |
20.024 |
7
"Mi scusai con lui al suo ritorno ma aveva già messo alle spalle la cosa e si stese al mio fianco, ricominciandomi a baciare e toccare..."
Vi racconto la terza parte della storia che mi sta vedendo protagonista assieme al giovane sedicenne Alessio, un ragazzo gay che ho conosciuto in palestra e col quale ho subito trovato una sinergia sessuale non indifferente. Non so dirvi se ci saranno dei seguiti a questo capitolo per dei motivi che vi spiegherò al termine del racconto, ma intanto vi svelo quello che è accaduto lunedì scorso. Dopo il nostro primo vero appuntamento a sfondo sessuale, terminato con del sano sesso orale a casa sua, io e Alessio ci eravamo chiaramente lasciati nelle condizioni di dover ultimare questo "lavoro". Lui infatti mi aveva esplicitamente messo al corrente del fatto che il suo magnifico culo, quel fantastico culo che sognavo da tempo, non era vergine e che ne avrei potuto usufruire tranquillamente. Tuttavia avevo preferito rimandare la cosa al nostro seguente appuntamento per non approfittare troppo del corpo magro, liscio e profumato di quel ragazzino. Giunto quindi a questo famigerato lunedì, mi sono recato in palestra con il cuore che mi batteva a mille. Non era una bella sensazione quella che stavo provando sinceramente, avevo dei dubbi su quello che era successo perchè temevo che Alessio non fosse maturo per tenere nascosta una cosa del genere e che magari avrebbe pretesto un tipo di rapporto che io a dire la verità non volevo. Sapevo anche, allo stesso tempo, che mai e poi mai avrei resistito e quindi, nonostante i miei maledetti dubbi, quel pomeriggio avrei scopato con il biondo sedicenne. Ma che Alessio fosse un ragazzo sveglio e perspicace me ne ero già accorto, tuttavia non avrei mai immaginato che si prendesse addirittura la responsabilità di venirmi a parlare della situazione. Mi si avvicinò subito, mentre ci cambiavamo, approfittando della solitudine nello spogliatoio, e mi disse che era contento per ciò che era successo ma che preferiva a sua volta specificare che per lui non sarebbe stato altro che sesso. Ero assai più sollevato per questa notizia e a mia volta gli dissi che per me c'erano le medesime intenzioni, anche perchè ero appena uscito da una storia importante, la mia prima e unica relazione gay vera e non intendevo andarmi a immischiare subito in una nuova esperienza, oltretutto con un ragazzo di 16 anni. Fu così che entrambi facemmo la nostra scheda di allenamento in palestra, scambiandoci qualche parola di tanto in tanto, poi ci rilassammo un pò in doccia e in sauna per poi decidere, di comune accordo e rapidamente, di recarci a casa sua. Avevamo molto più tempo della volta precedente e avremmo fatto in modo di gustarci questa opportunità nel migliore dei modi. Alessio mi portò subito in camera sua, chiuse la porta alle nostre spalle e poi mi buttò le braccia al collo, regalandomi un lungo e intenso bacio in bocca. Io decisi di caricarmelo in braccio, intenerito dalla prospettiva di stringere a me un ragazzino molto più basso e magro di me. Pian piano, sempre tenendolo tra le mie braccia e continuandolo a baciare, lo adagiai sul suo letto e gli salì sopra. Passai la mia lingua sul suo collo, sulle sue orecchie, sul suo viso, era veramente veramente bello da vedere. Osservai i suoi grandi occhi castani, vispi e curiosi, che sembravano chiedermi con dolcezza di farlo suo. E così volevo fare, infatti pian piano iniziammo a spogliarci e restammo presto totalmente nudi uno di fronte all'altro. Ale mi guardava con ammirazione, gli piaceva chiaramente l'idea di fare un'esperienza completa con un ragazzo sviluppato e formato come me, che a mia volta ero entusiasta di lui. Ho sempre avuto questo debole per i ragazzini di quell'età circa e Alessio corrispondeva alla perfezione al mio canone. Ormai nudi e vogliosi l'uno dell'altro, ci stendemmo nuovamente sul letto, in una posizione di 69 e iniziammo a toccarci i rispettivi organi, già pienamente in tiro. Io maneggiavo con cura il suo gigantesco cazzo, facendolo passare tra le mie dita e abbassando leggermente la pelle a scoprire un pò la cappella per poi avvicinare il mio naso a essa e inebriarmi del suo odore di maschio. Lui invece era assai più deciso e veloce nell'operato e aveva già accolto il mio cazzo da 19 cm circa in bocca e se lo stava gustando come fosse un gelato. Era evidente che adorasse succhiare cazzi, lo faceva con assoluta padronanza e con un piacere estremo, lo vedevo passare continuamente la sua lingua lungo la sua asta per poi farlo sparire interamente nella sua bocca. Decisi di imitarlo anche io, per cui smisi di palparglielo e lo presi a mia volta in bocca, un pò in difficoltà per via della grosse dimensioni che ancora non riuscivo a capire come facessero ad appartenere ad un ragazzino così poco sviluppato e basso. Mentre entrambi ci succhiavamo i rispettivi cazzi con gusto, foga e cura, fui colto da un idea e pensai di leccargli un pò il buchetto di quel culo magnifico. Feci cos' in modo di spostare la mia bocca un pò giù all'altezza del suo culo e diedi subito la prima leccata. Aiutandomi con le dita feci pian piano largo attraverso quelle sode e carnose chiappe bianche e giunsi immediatamente al suo buchetto. Spinsi la mia lingua affondo, gustandomi perfino quel sapore non proprio di igiene che ne veniva e Alessio sembrò gradire immensamente il trattamento, tant'è che aumentò notevolmente l'intensità del pompino che mi stava facendo. Con l'altra mano gli impugnai l'uccello e iniziai a segarglielo velocemente, ormai eravamo entrambi al limite e stavamo per giungere al primo orgasmo della giornata. Concentrammo le nostre voglie e le nostre energie in quei pochi secondi che restavano per sparare queste nostre ultime cartucce e ci iniziammo a muovere e contorcere l'uno verso l'altro, a seguire i rispettivi movimenti di bocca e mano. Il primo a giungere all'orgasmo fu proprio Alessio che per un momento smise perfino di succhiarmelo tanto era in trance e iniziò a gemere come una puttanella, io allora tolsi la lingua dal suo culo e tornai rapidamente e con voglia estrema al suo cazzo e mi feci sparare in bocca tutti i densi schizzi di sborra che spruzzò. A quel punto Alessio tornò a completare il lavoro che stava egregiamente eseguendo e io rimasi a testa in giù, all'altezza dei suoi piedi, a gustarmi gli effetti del suo operato. Sentivo le vene del mio pisello ingrossarsi, una serie di brividi mi stavano percorrendo il corpo, la cappella si gonfiava sempre di più e improvvisamente feci esplodere il mio cazzo in una violenta sborrata, che inondò tutta la bocca di Alessio, il quale non riuscì a trattenerla tutta e si ritrovò con le labbra e il viso totalmente imbrattato. Non sembrò aver gradito molto la "sorpresa" tant'è che accolse con una bestemmia ad alta voce la cosa e corse a pulirsi il viso in bagno. Mi scusai con lui al suo ritorno ma aveva già messo alle spalle la cosa e si stese al mio fianco, ricominciandomi a baciare e toccare. Adoravo il suo corpo, adoravo la pronuncia leggera dei suoi addominali, la sua pancia piatta, i suoi fianchi ossuti e le sue gambe magre dal quale spuntava, al centro, quel gigantesco pezzo di carne, che perfino da moscio faceva impressione. Non era tanto la lunghezza, comunque notevole, quando la larghezza a essere anomale per un ragazzo così poco sviluppato e piccolo ma io pensai che d'altra parte era soltanto una fortuna e gli domandai se avesse voluto scoparmi. Ma Alessio mi disse di non averlo mai fatto, che col suo amico aveva fatto sesso anale solo da passivo perchè l'altro aveva paura di prendere un cazzo così grosso nel culo e pertanto per il momento non sembrò voler provare. Decisi di occuparmi io quindi del suo culo, gli dissi di girarsi a novanta e ricominciai a lavorarglielo con la lingua. Era bellissimo stare in mezzo a quelle fantastiche chiappe e sentire i suoi lenti e affannosi respiri di piacere che condivano il mio operato. Quando mi accorsi che il mio lavoro aveva portato ai frutti che volevo, ossia un dilatamento del buchetto tale da sopportare la penetrazione, decisi di attuare la seconda parte dell'opera. Mi misi alle sue spalle, lo afferrai per i fianchi e spinsi con veemenza il mio cazzo all'interno di quel culetto strepitoso. So che continuo a lodare quel sedere ma vi assicuro che nessuna descrizione può rendere omaggio a tale bellezza, realmente è un culo che così bello faccio fatica a riscontrarlo perfino nelle ragazze. Sta di fatto che mi ritrovai là a stantuffarmi da dietro Alessio e lui dopo qualche istante di dolore, che notai dal momento che mordeva il cuscino, si iniziò a sciogliere e il piacere prese il sopravvento, tant'è che iniziò nuovamente ad accompagnare al mio lavoro una serie di notevoli gemiti. Intanto gli stavo stimolando la punta del cazzo con la mano, è una pratica molto piacevole per chi sta ricevendo un cazzo nel culo e infatti Alessio apprezzò notevolmente questo tipo di trattamento. I miei colpi, inizialmente lenti e decisi, si facevano man mano più rapidi e a guadagnarne era sicuramente il ritmo della scopata, che si stava facendo sempre più furiosa. Incredibilmente fu nuovamente Alessio a sborrare per primo, condì il tutto con un forte urlo di piacere e poi mi imbrattò la mano con il suo sperma, diverse gocce finirono anche sulle lenzuola ma non sembrò preoccuparsi molto di questo. Io aumentai ancora di più il ritmo, ormai desideravo solo giungere all'orgasmo che sentì, immancabile, giungere dopo pochi istanti. Mi lasciai andare alle ultime spinte, pian piano sempre più lente e svuotai tutto ciò che avevo dentro quel culo. Era magnifico vedere il suo buchetto dilatato al massimo e sporco della mia sborra che gli stava ora colando in direzione delle cosce. Nessuno dei due sembravamo intenzionati a muoverci da quella posizione, io ero senza fiato, stremato per il folle ritmo che avevo tenuto mentre Alessio sembrava estasiato ma allo stesso tempo un segnato per una scopata che probabilmente non aveva mai fatto così intensamente. Il nostro pomeriggio di sesso mi regalava ancora un pò di tempo e avrei voluto fosse impiegato per farmi scopare da quel cazzo gigantesco. Non volevo perdermi questa occasione e gliene feci parola, riuscendo quasi subito a sconfiggere le sue perplessità e le sue resistenze. Mi disse di scusarlo se non sarebbe stato bravo come me ma comunque ci avrebbe provato, così che io mi adoperai con la bocca nel tentativo di riportarglielo in tiro, riuscendo agevolmente nel mio intento. Ci scambiammo la posizione precedente e ora ero io a novanta gradi, un pò ansioso e allo stesso tempo anche leggermente preoccupato nel ricevere in culo un cazzo tanto largo. Alessio mi leccò un pò il buco del culo e aiutandosi con le mani me lo preparò per la penetrazione, poi si mise alle mie spalle e iniziò a puntarmelo contro. Provava a spingere con forza, senza concentrarsi realmente sul movimento ma solo sulla spinta e non riuscì inizialmente nel suo intento. Anche quando riusciva a far entrare la punta, poco dopo l'uccello schizzava fuori e Alessio si stava iniziando a spazientire, tant’è che sbuffò più di una volta per poi riprovare la volta successiva a penetrarmi con ancor maggiore forza. Gli spiegai che non era quello il modo e Alessio ebbe una piccola crisi isterica di rabbia, dicendo che non era il caso di continuare a provare perché non era in grado di farlo. Tranquillizzato dalle mie parole, che lo esortavano a scoparmi e gli spiegavano come fare, finalmente Alessio seguì le mie indicazioni e poggiò la punta del suo cazzo sul buchetto del mio culo e poi, con una leggera spinta, quasi rotatoria, riuscì a farsi spazio in esso. Un po’ di dolore mi accolse il corpo, mi lasciai andare ad un versetto di disappunto, poi strinsi i denti e cercai di resistere all’iniziale desiderio di fermarlo. Tuttavia il mio culo era abbastanza abituato a scopare e infatti ben presto il dolore si trasformò in un piacere inebriante che mi spogliò totalmente di tutti i freni. Iniziai a spingere il mio culo verso il cazzo enorme di Alessio, che a sua volta stava prendendo sempre più confidenza e dimestichezza con i movimenti da fare e mi stava rompendo letteralmente il di dietro. Alessio mi scopava con foga, io godevo e lui prendeva sempre più coraggio, lo sentivo stantuffare alle mie spalle con sempre maggiore intensità e anche i suoi respiri si facevano più forti, accompagnati anche da tipiche espressioni di piacere come “oh si”. Alessio fu colto da un potente orgasmo che sfogò in un deciso urlo, poi una quantità notevole di sborra mi riempì il culo. Stremati e contenti per quanto fatto, ci baciammo in bocca e poi restammo abbracciati e nudi ancora un po’ a parlare. Mi raccontò le sue esperienze, limitate quasi interamente a quel famoso amico col quale scopava da passivo, che mi confessò anche che aveva il cazzo piccolo e quindi aveva provato un po’ di dolore con me ma poi gli era piaciuto da morire. Trascorremmo così l’ultima ora insieme, senza scopare più ma concentrandosi su abbracci e coccole, poi mi sono rivestito, l’ho baciato in bocca e ci siamo ripromessi di scopare quando possibile, cercando di non farla diventare un ossessione. Dicevo inizialmente che non so se vi racconterò altri capitoli inerenti a questo racconto perché rischierei di ripetermi e diventare monotono a meno che non si aggiunga qualche elemento degno d nota alla vicenda. Inoltre in questi giorni mi è successo un’altra cosa, un qualcosa che si ricollega ad un altro racconto di quelli fatti, ma questa è un'altra storia e se possibile ve la racconterò a parte! Spero vi sia piaciuta la storia, mi fa piacere se lasciate un commento anche con eventuali critiche!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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